lunes, 22 de diciembre de 2008

Zamperini, Psicologia dell’inerzia e della solidarietà. Lo spettatore di fronte alle atrocità collettive

Adriano Zamperini, Psicologia dell’inerzia e della solidarietà. Lo spettatore di fronte alle atrocità collettive, Einaudi, 2001

Che quello appena concluso sia stato – anche – un secolo in cui si sono realizzati con impressionante frequenza atrocità collettive e stermini di massa (dal genocidio degli armeni da parte dei turchi alla “soluzione finale” progettata dai nazisti contro gli ebrei d’Europa fino alle recenti “pulizie etniche” perpetrate nei Balcani e in Ruanda) è questione sulla quale pochi oggi sembrano nutrire dubbi, così come non vi è dubbio che gli storici abbiano esercitato su questo tipo di eventi una vastissima attività di ricerca volta da un lato a ricostruire nei dettagli il loro concreto manifestarsi e il complesso intreccio di fattori – politici, ideologici, economici, sociali, culturali – che li prepararono e li resero possibili, dall’altro, soprattutto negli ultimi decenni e soprattutto per quanto concerne la Shoa, a ricostruire le esperienze e i vissuti di coloro che di queste atrocità collettive furono vittime e, sia pure in misura minore, di coloro che di esse, con diverso grado di responsabilità, si resero responsabili


Leggi la recensione di Giovanni Savegnago

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